C’è chi cerca le ultime innovazioni tecnologiche da applicare al fitness e chi, invece, scava con la pazienza e la voglia della scoperta di un archeologo, in cerca di antiche tecniche di allenamento da riadattare al nostro millennio. Gabriele Dimasi, quarantaquattrenne personal trainer, calabrese di origine ma milanese d’adozione, è uno di questi. Nel suo piccolo regno a Milano, in via Lomellina (lo studio Offlimits che ha allestito ispirandosi alla palestra americana Gym Jones, dove si sono allenati gli attori del colossal 300 di Zack Snyder) non esistono né tapis roulant né tantomeno cyclette, o attrezzi ipertecnologici, ma solo bilancieri, corde, barre di trazione, palle mediche, kettlebell e oggetti apparentemente improbabili, come un fusto di birra riempito per metà d’acqua per lavorare sull’equilibrio e il coordinamento o le ruote di carro, due ruote in ferro di 15 chili l’una che servono ad eseguire gli stacchi da terra con il bilanciere senza far girare la schiena durante lo sforzo, per evitare gli strappi, più altri duri strumenti di allenamento funzionale, frutto di continue ricerche fatte in tutto il mondo. Il piatto forte dell'allenamento riscoperto e adattato da Gabriele, però, sono tre strumenti davvero particolari come clave, scudi e una piccola tavoletta di legno.Questi ultimi tre oggetti di lavoro sono le riproduzioni fedeli di antiche armi da combattimento, usate negli allenamenti e in guerra. Non a caso Gabriele ha battezzato questo circuito, che al momento usa solo lui in Italia, “Persian Warrior Training”; si tratta di un allenamento specifico, utile fondamentalmente per rafforzare polsi, braccia e spalle e che assicura potenza e coordinamento motorio. Esiste da millenni, lo praticavano i guerrieri persiani per prepararsi alle battaglie. Scopriamolo insieme a lui...
Il solo pronunciare il loro nome faceva tremare qualsiasi esercito avversario. Gli immortali, come li chiamò Erodoto, erano una formidabile macchina da guerra. Corpo d’élite dell’esercito dell’impero persiano fin dalla dinastia degli Achemenidi (550 aC – 330 aC), era uno dei reparti scelti più temuti dell’antichità. Guerrieri spietati, reclutati tra i nobili e agli ordini diretti dell’imperatore. Erano in 10.000, sempre. Quando uno di loro moriva, il suo posto veniva subito assegnato a un altro. Per questo, e per il grande valore bellico, si guadagnarono la fama di immortali. Leggendario il loro spirito di corpo. Condividevano tutto: sofferenze e privazioni, onore e gloria, marce forzate e il posto letto in tenda. E leggendarie le loro capacità. Erano provetti arcieri, i migliori nel combattimento a mani nude e armato, oltre a possedere la capacità di sopravvivere in autonomia nella natura selvaggia. Durante i periodi di inattività si dedicavano alla caccia dei grandi felini. Preparati e forgiati da un allenamento durissimo che comprendeva l’uso di pesanti mazze di legno che venivano impugnate con una sola mano e di scudi che, poi, si portavano dietro in battaglia. Nel 19esimo secolo gli inglesi riscoprirono questo allenamento in India, dove era stato introdotto secoli prima proprio dai persiani, e lo riportarono in Europa, ribattezzandolo «Persian Meels». Ancora oggi l’esibizione con queste mazze si pratica in Iran durante i rituali di varzesh-e pahlavāni: uomini di ogni età si dispongono a cerchio e, accompagnati dalla musica, mettono in scena una danza composta da esercizi a corpo libero con le meels.
L’allenamento fisico si compone di tre elementi:
«Persian Meels»
lo strumento di condizionamento fisico per antonomasia, clave in legno di noce con dimensione variabile in funzione del peso che poteva arrivare a oltre 50 kg. «Migliora la stimolazione neuromuscolare e produce grande forza e resistenza - dice Dimasi -. Più funzionale dei manubri, aiuta a sviluppare la coordinazione occhio-mano, la prontezza e la concentrazione. Potenzia il controllo neuromuscolare, il coordinamento e aumenta la mobilità, l'allineamento e il sincrono, oltre a fornire una gamma più ampia di movimenti e di flessibilità della spalla». Le Persian Meels, sono strumenti a leva sfavorevole con baricentro lontano dalla presa quindi risulta molto difficile maneggiarle. L’allenamento coinvolge la presa, la muscolatura del braccio e dell’avambraccio: l’esecuzione classica prevede dei movimenti semi-circolari dietro la schiena con il ritorno frontale. Durante l’esecuzione della routine vengono attivati i muscoli delle spalle, del dorso della schiena, ma è possibile anche creare delle varianti integrando le gambe.
«Sang - Shields»
sono scudi in legno con peso variabile che può oscillare dai 10 fino ai 40 kg ciascuno: nei movimenti in piedi e/o sdraiati gli scudi vengono più volte ruotati o inclinati lavorando costantemente su mano polso spalla su più piani. La loro instabilità costringe costantemente gli arti superiori a una stabilizzazione che produce controllo e forza come nel caso delle Meels. Condizionamento fisico molto adatto per la preparazione fisica nella lotta e nelle arti marziali.
«Shena – Push Board» una tavoletta sollevata da terra su cui eseguire piegamenti delle braccia e esercizi di mobilizzazione del tronco. Un allenamento duro da veri «guerrieri» dell’antichità.